Una giornata in H3G

Mezzanotte e 5 minuti. Squilla il telefono a casa di Efisio Madeddu.
- Pronto, casa Madeddu?
- Eja, chi parla?
- Disgraziatto, cosa stai facendo, non ti sarai micca addormentatto!
- Ma chi parla?
- Andrea Orrù, direzione tecnica H3G, dovevi essere qui 5 minuti fa! Ti sei dimenticatto che oggi sei di turno tu per lanciare il batch delle autoricariche?
- Non mi sono riccordatto di puntare la sveglia...
- Malarittu! I clienti sono furiosi, ogni giorno chiamano a decine per protestarre che i contattori vengono aggiornatti con giorni di rittardo! Questo mese è già la quarta volta che l'aggiornamento dei contattori salta per colpa tua! Ti voglio qui fra 10 minuti.
- Ma...
- (click).
Efisio Madeddu si alza in fretta e furia, rivestendosi in fretta e liquidando con poche parole la fidanzata con la quale aveva appena iniziato un giochino molto divertente.
- Devo andarre, Simona, era quel porco del capo, ma prima o poi me la paga.
Efisio salta in macchina e parte verso la sede H3G, lanciando improperi e maledizioni verso il capo e tutta la ditta. Da quando gli avevano assegnato il compito di lanciare a mano sul sistema MSDOS centrale il file .BAT che, ogni giorno a mezzanotte, aggiorna i contatori delle autoricariche dei piani SuperTua e TuaMatic, la sua vita era diventata un inferno. Per contratto, una settimana sì e una no doveva trovarsi in sede a mezzanotte precisa, per lanciare a mano il file C:\BATCH\AUTORIC.BAT che aggiorna i contatori relativi ai bonus di autoricarica maturati per i piani Tua. A mano, su un fatiscente sistema 386sx con MSDOS (avevano provato ad installare Windows 3.11, ma l'esperimento era fallito per memoria insufficiente). L'impegno richiesto era di due ore al giorno, più il viaggio, ma Efisio, non abituato a ritmi di lavoro così esasperati, non era ancora riuscito a farsene una ragione dopo più di un anno.
A complicare le cose, ultimamente, si era messo un cliente particolarmente paranoico, uno che si diceva frequentasse vari Forum di Internet sparando a zero su H3G e sul personale del Call Center, dopo essersi stancato di fare altrettanto con Vodafone per anni ed anni. Questo cliente paranoico mandava in continuazione fax e raccomandate AR di protesta, ed era diventato l'incubo di tutti. In realtà la cosa era stata ignorata per un po' di tempo, cestinando le mail di questo individuo esattamente come le altre migliaia di mail di protesta che arrivavano ogni giorno. Ma da quando era arrivata sul tavolo dell'Amministratore Delegato una raccomandata con elencati per filo e per segno i disservizi, la musica era cambiata. La testa del responsabile dei Sistemi Informativi era a rischio, e la direzione stava cercando di raddrizzare l'andazzo, anche se con scarsissimi risultati.
Efisio giunge in ditta e sale trafelato le scale. Davanti alla scrivania lo aspetta il capo.
- Disgraziatto, anche oggi rischia di saltarre l'aggiornamento dei contattori. Adesso chi glielo spiega ai clienti? Continnuano a lamentarsi che gli aggiornamenti spesso non arrivano il giorno doppo ma con rittardo, se sapessero che è per colpa tua e dei tuoi colleghi!
- Mi scusi, ma come le ho spiegatto...
- Non trovi scuse!
Efisio cerca di mantenere la calma.
- Insomma, siamo gli unici a lavorare ancora in MSDOS! Guardi il sistema di tarriffazione: in tutto il mondo si usa Oracle come database amministrattivo, noi siamo gli unici a tenere tutti i dati di tarriffazione in Clipper. Poi la gente si lamentta che arrivvano addebitti mai fatti...
- Madeddu, cerrchi di starre zitto. O devo tirar fuori la storia della sua assunzione? Che si spaccia per tecnico specializzatto ed ha solo la quinta elementarre?
"Su cunnu e mamma rua", pensa fra sé e sé Efisio, sedendosi al tavolo e ricopiando diligentemente dal foglietto appicicato al computer il comando DOS per lanciare il batch di aggiornamento contatori. Quando il capo gli dà del lei è un brutto segno, significa che le cose vanno davvero male.
Passano i minuti. Efisio tiene d'occhio lo schermo del computer sul quale scorrono lentamente i comandi del batch in esecuzione. Dalla stanza di fianco, sente il capo che parla concitatamente al telefono con il responsabile dei sistemi informativi. Quasi all'una di notte, cosa ci sarà mai di così importante?
- Le dicco che non possiammo più andare avanti così, dottor Sanna. E' assurdo che per mandare le autoricaricche mensili ai clientti occorra ogni volta lanciarre a manno una serie di comandi, che solo quel disgraziatto consulente sa fare, e che viene quando ne ha voglia... un mese viene il giorno 5, il mese successivvo viene il 25, quello doppo viene il 15... Abbiamo dovutto modificarre le reggole del contratto per starre ai porci comodi di questo!
Un minuto di silenzio, che a Efisio sembra interminabile; evidentemente il responsabile sta rispondendo a tono.
- Va benne, ma poi non venga a lamentarsi con me se arrivano le raccomandatte sul tavolo dell'Amministratorre. Io le ho detto come stanno le cose.
E' l'una di notte. Efisio si alza per andare a prendere il caffé. A metà della "giornata" di lavoro, un buon caffé ci vuole proprio. Passa davanti alla porta del Call Center, dalla quale esce una baraonda infernale. Sul fondo della sala si vede un gruppetto di operatori che gioca a battaglia navale. Più indietro, tre ragazze sfogliano una rivista femminile ridacchiando sommessamente. L'aria è annebbiata dal fumo: sarebbe vietato fumare, ma nessuno rispetta il divieto e i supervisor, che sarebbero addetti a farlo rispettare, fumano più degli altri.
Sulla destra c'è una saletta nella quale alcuni operatori rispondono ai reclami arrivati via e-mail. Lì regna il silenzio, e un supervisor con l'aria da mastino napoletano li osserva ferocemente e li controlla uno per uno. Le consegne sono chiare: esistono 3 frasi di risposta predefinite, e gli operatori devono fare taglia e incolla e rispondere usando ciclicamente queste tre frasi. Non importa se sono attinenti o meno con la domanda: bisogna usare quelle e non preoccuparsi di altro. Solo tagliare e incollare. Del resto, al colloquio di assunzione erano stati chiari: o fate così, o quella è la porta. E a nessuno era venuto in mente di fare diversamente: un contratto a tempo indeterminato, con mansioni e stipendio da tecnico laureato, per un gruppo di persone che al massimo arrivavano alla prima media, era un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Solo un certo Fabrizio, ragazzo estremamente corretto e dedito al lavoro, aveva provato a ribellarsi e fare di testa sua, ma era stato immediatamente messo sotto mobbing dai colleghi e dai superiori e, disperato, si era licenziato dopo nemmeno sei mesi di lavoro.
Mentre aspetta pazientemente la discesa del caffé, Efisio osserva la famosa "Stanza 2005". E' una stanza misteriosa sempre chiusa, comparsa il 1 gennaio 2005. Si dice che dentro ci sia un tecnico che sta disperatamente lavorando da circa 2 mesi per modificare la pagina WEB dalla quale si ottiene il dettaglio costi: è necessario sistemare la combo box di scelta dell'anno che prevede solo "2003" e "2004", e occorre aggiungere "2005". Da due mesi questo poveraccio, ormai trentenne e con un diploma di terza media raggiunto a stenti solo pochi mesi prima, sta studiando i fondamenti di informatica e di programmazione, per poi passare a HTML e Java e quindi riuscire finalmente ad aggiornare questa maledetta pagina.
Dopo aver sorseggiato il caffé, Efisio rientra nella sua stanza. Passa di nuovo davanti alla sala del Call Center dove regna ormai il caos più completo. Tre operatori della stanza D stanno giocando a Buttagiù: vince chi, in un'ora, riesce a buttare il telefono in faccia al maggior numero di clienti. Gli altri operatori della sala stanno intorno ai tre facendo un tifo da stadio, e si raccolgono scommesse sul vincitore della gara.
Efisio si siede di nuovo davanti al suo PC: il programma batch delle autoricariche si è bloccato, come succede quasi ogni sera. Ma mancano ormai venti minuti alle due, la fine del turno di Efisio: inutile ritentare, meglio lasciare tutto così. Pazienza, anche per oggi i contatori non verranno aggiornati, ma tanto lo stipendio arriva lo stesso.
Efisio è pronto davanti alla timbratrice col cartellino in mano. Ancora venti piccoli minuti di attesa, e poi sarà finalmente libero di tornarsene a casa per un'altra giornata di meritato riposo.

Ottimo racconto.......simpatico da leggere....ma nel mentre per denigrare la 3 utilizzi un mezzo improprio! Una persona..........utilizzando cognomi prettamente sardi per far risaltare o mettere in cattiva luce due soggetti(3 e sardi).Ma ho la convinzione che non conosca tanto bene ne l'uno ne l'altro, tanto meno i secondi........restano solo poche verità: sistemi informatici 3 molto arretrati e unpost che non fa nessuna informazione alla telefonia.

Uso cognomi sardi perché è la realtà, gli operatori rispondono dalla Sardegna e sono tutti sardi. Se il Call Center di H3G fosse stato in Friuli, avrei usato cognomi e accenti friulani. Per quanto riguarda il conoscerli... li conosco benissimo, ho molti parenti lì in Sardegna.

Ma quante cavolate spari seagull? Piantala e mettiti l'anima in pace. Hai fatto un post ridicolo senza senzo e denigratorio. Ma chi te l'ha detto che gli operatori rispondono solo dalla sardegna? Non è vero, così hai preso per i fondelli i sardi che come sai benissimo visto che hai parenti sardi sono persone orgogliose e soprattutto dignitose. Il tuo post avrà fatto incavolare molti isolani. Le persone come te che parlano convinte di conoscere anche la più somma delle verità farebbero bene a cucirsi la bocca così eviti di rompere le scatole alle persone. Il tuo post così pieno di fantasia delinea una personalità disturbata da eventi passati con evidente stress post traumatico. Vai da uno bravo

i cc sardi sono la minoranza.

ma se lui sa.....