www.cellularitalia.com
 
         F O R U M    Segui CellularItalia su Twitter Segui CellularItalia su Facebook 
Ciao! Log in Crea un nuovo profilo

Avanzata

Un bel problema per H3G... IL WI-FI5

Inviato da 158_Sgnakker 
Un bel problema per H3G... IL WI-FI5
16.08.2002 - 11:58
Wi-Fi5, nuovo nome delle reti con standard 802.11a
6 Agosto 2002

Le reti che utilizzano lo standard 802.11a si chiameranno d'ora in poi Wi-Fi5. Lo ha stabilito la WECA (Wireless Ethernet Compatibility Alliance), un'associazione del settore che pubblica gli standard a cui devono conformarsi i produttori di dispositivi wireless.
Il nuovo nome, Wi-Fi5, deriva dalla banda da 5 gigahertz utilizzata dai nuovi dispositivi. Il Wi-Fi originale, basato sullo standard 802.11b, opera, invece, nella banda da 2,4 GHz. WECA stabilisce anche gli standard di interoperabilità tra diversi dispositivi concedendo i marchi di approvazione.
D'altronde non sono soltanto le reti a cambiare nome generando a volte confusione anche tra gli addetti ai lavori, ma la stessa WECA cambierà la sua denominazione in Wi-Fi Alliance, per rispondere ai dubbi di chi si chiedeva se questo fosse l'organismo giusto al quale rivolgersi per questioni relative al Wi-Fi…

Intanto potrebbe nascere nei prossimi mesi una joint venture tra le principali aziende del wireless e dell'ICT americane per la creazione di una rete ad alta velocità.
Il progetto, che si preannuncia di enormi dimensioni, sarà denominato Project Rainbow e vedrà come aziende protagoniste Intel, IBM, AT&T Wireless, Verizon Communications, Cingular Wireless.
L'obiettivo del progetto é consentire agli utenti di computer portatili e palmari di accedere a Internet in tutto il paese tramite una connessione wireless veloce basata appunto sullo standard 802.11.
Ciò sarà possibile attraverso una serie di hot spot come già esistono in aeroporti, stazioni, ristoranti, alberghi, centri commerciali.
Negli USA ci si sta muovendo anche sul versante delle associazioni, dal momento che uno dei problemi con cui ci si ritrova a fare i conti é quello dell'uniformità delle modalità di accesso.
Pass-One, per esempio, é un'associazione creata per organizzare i diversi WISPs (Wireless Internet Service Provider) presenti sul territorio americano.


Re: Un bel problema per H3G... IL WI-FI5
16.08.2002 - 12:00
Wi-Fi: Nocable lancia collegamenti internet wireless
5 Luglio 2002

Si chiama Nocable spa e secondo il proprio management é il primo operatore italiano Wisp (Wireless Internet Service Provider) a sfruttare la piena convergenza tra le tecnologie wireless satellitare e Wi-Fi (Wireless Fidelity).
Nocable, società con sede legale ed operativa a Napoli, offre infatti ai suoi clienti accessi mobili (senza fili) ad Internet, su banda larga. NoCable consente a chi si sposta di frequente, a chi viaggia per affari, di accedere alla rete della propria azienda attraverso collegamenti internet via satellite dagli aeroporti, dagli alberghi, dai centri congressuali.
Il servizio é riservato a utenti privati. La normativa attuale, infatti, non consente servizi al pubblico di tipo Wi-Fi. Per la connessione gli utenti di Nocable devono disporre di un pc portatile dotato di uno speciale dispositivo wireless Wi-Fi. In pratica, il pc si collega alla rete aziendale grazie ad un ponte radio, senza necessità di collegamenti fisici alla rete telefonica fissa.

Il servizio offerto da Nocable funziona dotando il computer portatile di una Pc Card, un dispositivo che assomiglia ad un modem ma che in realtà é una radio di piccole dimensioni unita ad un adattatore Ethernet di rete locale (lan).
Usando una particolare frequenza radio (su banda 2,4 Mhz), la Pc Card si connette ai punti di accesso della rete Nocable, piccole riceventi che coprono un area di circa 150 metri, chiamate posizioni pubbliche di accesso (Pals).
Il punto di accesso fornisce all'utente un collegamento satellitare bidirezionale ad alta velocità (1.2mbs) alla rete Internet.
Il servizio offerto da Nocable elimina il problema principale di chi viaggia per affari e vuole accedere alla rete dell'azienda, controllare la posta elettronica e navigare in Internet, ma si trova nell'impossibilità di collegarsi, con il proprio computer portatile dotato di modem, facilmente ed a costi fissi alla rete Internet.

Gli aeroporti, gli hotel e i centri congressuali che offriranno ai clienti il servizio di Nocable avranno la possibilità di non impegnare le proprie linee telefoniche e elimineranno l'esigenza di aggiornare il sistema wireless con evidenti risparmi economici di gestione.
Inoltre, la rete di Nocable una volta installata potrà anche essere usata per fornire nuovi servizi a valore aggiunto ai clienti.
«La nostra infrastruttura di rete - hanno dichiarato l'amministratore delegato Marco Caldarazzo e il direttore generale Giuseppe Gargiulo - ci permette di non essere vincolati a nessun operatore di telefonia e di eliminare quindi il problema dell'ultimo miglio, consentendoci di accelerare i tempi di installazione dei punti di accesso alla rete e di essere operativi su tutto il territorio nazionale».


Re: Un bel problema per H3G... IL WI-FI5
16.08.2002 - 22:33
Su questo argomento ci sono due ipotesi in circloazione ormai da tempo: la prima ( i pessimisti) parlano di questo standard come " l'assassino dell'UMTS, la seconda ( gli ottimisti) credono nell'integrazione delle due tecnologie.
e, come per tutte le ipotesi, si è sritto ormai di tutto....
Personalmente, da semplice appassionato, credo nella seconda soluzione.
Fa bene NoCable a credere nel Wi-Fi ed a costruire una rete di punti di accesso...ma, inevitabilmente, questi saranno solo nei luoghi ad alto transito....e tutti gli altri?
Esiste un mercato di professionisti che necessitano di un collegamento all'interno di un aereoporto ma anche di semplici utenti che desiderano poter fruire della rete sdraiati su un prato di un parco cittadino: e qui credo che arriverà prima l'UMTS
L'evolversi di questa situazione sarà molto interessante ..............

Felicità.


Re: Un bel problema per H3G... IL WI-FI5
31.08.2002 - 12:16
Ma perche di questi standard non ne fanno uno decente e basta per poi evolvere sempre a massimi livelli il medesimo!!!!!
Con le atrezzature elettroniche non è di certo complicato!!!!!!!!!!!!

SCIAOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!




----------
Only for eyes! :-)


Re: Un bel problema per H3G... IL WI-FI5
01.09.2002 - 13:43
Il Wi-Fi? E’ complementare all’UMTS

Se la promessa delle telecomunicazioni mobili stà nell'essere sempre collegati alla Rete, il suo profeta di certo si chiama Wi-Fi, il “nuovo” (che poi tanto nuovo non è) standard di comunicazioni mobili senza filo (wireless) che adotta il protocollo internazionale 802.11b.
802.11b è stato reso pubblico nel 1997, successivamente elaborato con l'appoggio di un consorzio (il WECA) composto da tutte le industrie leader nel settore, come 3Com, Apple, Cisco Systems, Compaq, IBM e Nokia.
Attraverso Wi-Fi è possibile collegarsi alla rete aziendale e quindi anche ad internet, in completa mobilità. Non occorrono più collegamenti fisici cavi e/o modem. La connessione avviene automaticamente attraverso una PC card inserita nel laptop o nel palmare e dotata di un'antenna ricetrasmittente che “parla” con la Rete, attraverso dei dispositivi (le sazioni radio base) denominati access point, in grado di coprire un'area geografica ben definita in un raggio di 50 metri (all’interno di un edificio). Gli access point, chiamati anche “hot-spot” collegano le PC card attraverso onde radio ad alta frequenza (2.4 GHz).
Secondo uno studio di Analysys Research entro il 2006 vi saranno oltre 90.000 "hot-spot locations" nell'Europa Occidentale suddivisi tra aeroporti, alberghi e bar, dove le persone abilitate godranno del privilegio di essere sempre collegati, a larga banda, alla Rete.
Wi-Fi è dunque uno standard aperto, così come è il GSM e l’UMTS. Ci sono però delle sostanziali differenze, economiche, legislative e soprattutto tecnologiche fra le due cose.
Ed è proprio su queste differenze che, da qualche mese a questa parte si è aperto un animato dibattito sull’uso del Wi-Fi.

Abbiamo intervistato Luca Tomassini, amministratore delegato di Kelyan Lab, società partecipata dal Gruppo Franco Bernabè che opera come mobile system integrator per soluzioni di telecomunicazioni mobili, sia Wi-Fi che GPRS/UMTS.
Wi-Fi e UMTS, può spiegarci perché se ne parla tanto ? Gli operatori di telecomunicazioni mobili sono allarmati.
“E fanno male, malissimo ad esserlo. Il Wi-Fi, che peraltro esiste da qualche anno come soluzione per collegamenti di radio LAN all’interno di edifici, non è l’UMTS e ritengo che non lo sarà mai. Diciamo innanzitutto che Wi-Fi (Wireless Fidelity, fedeltà senza fili) è un marchio, una denominazione che è stata data ai sistemi di wireless LAN, dal momento che questi sono divenuti interoperabili fra le diverse soluzioni tecnologiche proposte dai costruttori di hardware. Il Wi-Fi è una bellissima e soprattutto matura tecnologia che permette alle macchine di parlarsi tra loro. Certo, in termini di prestazioni di banda è qualcosa di accezzionale confrontato con il nuovo standard UMTS e soprattutto estremamente economico. Ma da qui a dire, come sento e leggo sui quotidiani, che il Wi-Fi sostituisce l’UMTS ce ne passa.”
E allora perché si legge e soprattutto si afferma con forza che il Wi-Fi può diventare una minaccia per le reti di terza generazione ?
“ Il Wi-Fi e UMTS non sono tecnologie alternative ma complementari, progettati per usi differenti. La terza generazione di telefonia mobile è stata progettata per le comunicazioni mobili multimediali in piena mobilità, il Wi-Fi invece è stato pensato, o meglio lo si è pensato successivamente, per il cosiddetto “nomadismo dell’accesso”, in pratica la possibilità di collegarsi alla Rete in aeroporti, stazioni, centro commerciali e condomini, con il proprio computer portatile senza aver bisogno di un collegamento fisico alla rete. Posso comprendere la preoccupazione degli operatori di rete mobile, che dopo aver speso miliardi di euro per l’acquisto delle licenze UMTS, si ritrovano questo “giocattolo” (che poi giocattolo non lo è) che d'emblée risolve di gran lunga i problemi di accesso alla rete a larga banda, offre possibilità di realizzare micro-reti cellulari (con tanto di roaming fra le celle) in ambienti aperti e realizzare servizi multimediali impensabili con l’UMTS. E, come se non bastasse, dato che Wi-Fi opera nella banda di frequenza libera dei 2.4 gigahertz, non richiede alcuna licenza, salvo che un permesso regolato con il silenzio assenso per i collegamenti punto-punto, rilasciato dal Ministero delle Comunicazioni.”
Quindi il Wi-Fi non è l’UMTS ?
“No, lo ripeto. E’ una tecnologia che può affiancarsi all’UMTS. Wi-Fi non offre “full mobility”, ma un accesso alla rete ad alta velocità e può essere utilizzato solo quando siamo vicini ad un “hot-spot”. In funzione di quello che si ha bisogno, il cliente può scegliere il mezzo più economico e appropriato. Se, a titolo di esempio, il Cliente dovrà scaricare una mappa animata, piuttosto che un video o un allegato di grandi dimensioni dalla posta elettronica dalla posta elettronica e sarà fermo in un’area coperta da “hot-spot”, utilizzerà Wi-Fi. Al contrario, se sarà in movimento e dovrà ricevere un videomessaggio, utilizzerà l’UMTS”. Questo perché cambiano le velocità di download. Voglio fare un altro esempio: con un telefono GSM, utilizzato in modalità dati, si possono scaricare circa 8 mila bit al secondo, con un sistema GPRS 30 mila bit al secondo, con l’UMTS se ne potranno scaricare 300 mila al secondo e con il Wi-Fi 3 milioni di bit al secondo. That’s it !. Oggi, ci sono due filosofie di pensiero sul mondo wireless: gli americani e giapponesi, con i produttori di computer e dispositivi mobili 802.11b trainano la filosofia del Wi-Fi come non mai, mentre gli europei vogliono ostacolarlo in tutti i sensi. In america il Wi-Fi viene professato come “ la rivoluzione delle telecomunicazioni”, usato in ogni luogo, liberalizzato per l’accesso alla Rete. In un ultima conferenza, Negroponte a affermato che il Wi-Fi è il "fenomeno più grande di quanto noi stessi addetti al settore possiamo immaginare, in grado di cambiare il mondo delle Telecomunicazioni”. Gli americani e i giapponesi ritengono che Wi-Fi potrà avere un’influenza distruptive sulle telecomunicazioni. A tutt’oggi, e lo dimostrano le reti prime reti sperimentali Wi-Fi italiane, il servizio è dedicato ad una clientela ricca, ma un domani, oramai prossimo, le reti Wi-Fi potrebbero diventare una vera e propria rete alternativa a quella wired. E questo è supportato anche dal fatto che Wi-Fi, almeno per ora, non richiede licenze (Napster insegna). E’ difficile affermare quale sarà la strada da percorrere, certo è che sistemi come questo sono fortemente destinati a contribuire all’inevitabile passaggio da wired a wireless".
Il Ministro Gasparri ha intimato lo stop alla società Megabeam, la prima a partire in Italia con l'offerta del collegamento internet veloce senza fili. Che significa questo ? Come siamo messi con la legge ?
“Credo che questo, al di là di tutto, sia il vero problema: regolamentare in fretta l’utilizzo del Wi-Fi anche in Italia. Ci sono molte discussioni in corso sull'effettiva liberalizzazione dei sistemi Wi-Fi, dovute soprattutto alle polemiche con gli operatori di telefonia mobile di terza generazione, che come ho già detto, vedono nel Wi-Fi un pericoloso concorrente. Ritengo che ormai sia molto difficile tornare indietro e limitare la diffusione di una tecnologia come questa, attraverso “trappole” legislative. In Italia, il Ministero delle Comunicazioni, si sta per pronunciare circa l’utilizzo dei sistemi 801.11b in ambienti outdoor, regolamentandone l’utilizzo, così come ha fatto con l’ultima revisione del piano regolatore delle frequenze. A breve dunque, conosceremo le decisioni.”
Su un banner del sito della sua azienda, si recita: Choose freedom. Perché?
“Evidentemente è una provocazione. Mi auguro sia di buon auspicio, circa la possibilità di realizzare quello che affermo e cioè utilizzare il Wi-Fi come tecnologia complementare alle reti di telecomunicazioni mobili di terza generazione. Il banner riporta dei simboli scritti con gesso sui muri delle strade americane, denominati warchalking. I simboli indicano la presenza di “free-hot-spot”, dei punti di accesso wireless alla rete internet totalmente libero da protezione”.


Re: Un bel problema per H3G... IL WI-FI5
01.09.2002 - 13:49
Se ne è parlato così tanto che è diventata sicuramente la parola cult fra i fan di nuove tecnologie: ma il Wi-Fi (anche detto "Internet senza fili), qualcuno l'ha mai visto davvero? All'estero, come al solito, le cose vanno sicuramente meglio: negli Usa basta ad esempio andare con un portatile dotato di scheda Wi-Fi in un caffè della catena Starbucks per poter navigare su Internet e nel Regno Unito sono numerosi gli "hotspot" attivi, i luoghi cioè dove sono in funzione collegamenti wireless aperti (gratis o meno) al pubblico, ma in Italia come stanno le cose?
Ci siamo dotati dell'hardware necessario e siamo andati a provare.

Tutto quello che serve è una scheda PCMCIA per notebook, nel nostro caso una 3Com Wireless LAN PC Card. La scheda viene configurata come una normale scheda di rete, solo che al posto dell'uscita alla quale si attacca il familiare cavo di rete c'è una antenna, con la quale ci si collega alla LAN senza fili, cioè all'hotspot di cui sopra. Se la LAN è a sua volta collegata a Internet ecco che si può navigare "senza fili", altrimenti è comunque assicurato il collegamento ai computer della LAN wireless, proprio come in una qualsiasi rete tradizionale.

L'applicazione business
Il primo utilizzo provato è quello tipico della navigazione wireless: collegarsi a Internet facilmente e velocemente quando si è in viaggio. Ad esempio seduti in aeroporto, con il notebook sulle ginocchia si può navigare ad alta velocità per scaricare la posta, i propri documenti, o semplicemente per passare il tempo.
In Italia per questo scopo è attivo il network di Megabeam, che con i suoi hotspot copre alcune aree dell'aeroporto di Fiumicino, di Linate e le sale riunioni di alcuni alberghi a Roma e Milano.

Siamo andati a Fiumicino, nella terrazza dei ristoranti, al terminal dei voli nazionali. Per accedere al servizio è necessaria una password, che va richiesta preventivamente sul sito Megabeam (esiste anche la possibilità di avere un accesso dimostrativo gratuito). Una volta acceso il computer la scheda Wi-Fi rileva la presenza dell'hotspot attivo: il programma di gestione della scheda segnala anche l'intensità del segnale e la velocità di collegamento, il parametro più importante per un collegamento Wi-Fi. Una volta digitati userid e password si può tranquillamente avviare Internet Explorer (o qualsiasi altro programma per Internet compreso quello della posta) e navigare esattamente come se ci si trovasse a casa o in ufficio.

Il tutto funziona, e anche bene: la velocità è sorprendentemente alta. Megabeam dichiara che questa "può arrivare fino a 11 Mb per secondo, decine di volte superiore alla connessione con modem tradizionale (56 Kb per secondo)". La nostra scheda segnalava una velocità di circa 2 o 5 Mb per secondo (a seconda di dove ci si sposta), comunque molto più veloce di un qualsiasi collegamento fisso, anche ISDN o ADSL. Tanto per dare una idea, si possono vedere i filmati in streaming video dal vivo (noi abbiamo provato Deejay Tv dalla home page di Repubblica.it) senza problemi, scegliendo anche la modalità ADSL per aumentare la dimensione del filmato. Teoricamente si possono anche scaricare file dal proprio computer remoto ad alta velocità, oltre che, ad esempio, scambiare posta con allegati molto pesanti.

L'applicazione ludica
Divertente, interessante e assolutamente gratuita è invece l'iniziativa di Airgate, il primo portale italiano dedicato al mondo wireless. D'accordo con lo stabilimento balneare "La Spiaggetta" di Fregene, una località balneare vicino Roma, è stato creato un hotspot sulla spiaggia: si può navigare stando seduti sotto l'ombrellone e utilizzare i servizi dedicati anche con un PDA dotato di scheda Wireless. Attraverso l'apposito portale per palmari di Airgate si possono scattare foto sulla spiaggia da inviare come cartoline via email, consultare l'oroscopo del giorno o il menu del ristorante, il tutto sempre gratuitamente.

I volenterosi ragazzi di Airgate hanno in serbo altre novità per il futuro, stanno già provando a realizzare un network wireless di diversi chilometri, collegando fra loro diversi access point (l'hardware di base di una rete senza fili), e stanno per lanciare "Spaghetti Wireless". Sarà la prima comunità wireless in Italia che, sull'esempio di "Seattle Wireless", riunisca le varie iniziative che stanno già nascendo, come ad esempio un censimento degli hotspot attivi. Il tutto sempre rigorosamente gratis, proprio secondo lo spirito delle analoghe comunità wireless americane.

L'applicazione personale
Realizzare una rete wireless in casa od in ufficio è estremamente facile, e può risultare conveniente in tutti quei casi dove non possano essere stesi i cavi di rete. Oltre alla scheda Wi-Fi è opportuno dotarsi dell'"access point", uno scatolotto con due antenne che si collega alla LAN esistente e che consente di far dialogare i computer dotati di schede Wi-Fi con la rete già esistente. Se poi tale rete è già collegata ad Internet con una ADSL (ma basta anche un collegamento ISDN o la normale chiamata telefonica via modem) allora ecco fatto il collegamento a Internet senza fili. Si potrà navigare col portatile dal giardino di casa o da quelle stanze dove non ci sono i cavi di rete e si potranno tranquillamente scambiare i file tra i diversi computer della rete.

L'access point da noi utilizzato per la prova (3Com WL-306) copre, da qualsiasi stanza, senza problemi un appartamento di circa cento metri quadri, se viene posto all'esterno invece la portata testata arriva fino a cento metri dall'apparecchio. Nel caso di una installazione esterna è consigliabile adottare uno dei livelli di cifratura disponibili, per evitare che chiunque passi nei paraggi con un notebook possa "agganciarsi" alla nostra rete, navigare a sbafo e magari scorrazzare liberamente fra i file dell'hard disk lasciato "aperto".

Ed in effetti il "war driving" è diventato uno degli sport preferiti dagli smanettoni d'oltreoceano che girano in auto per le strade dotati di computer portatile, scheda Wi-Fi e antenna modificata (basta addirittura una scatola di latta appoggiata sopra) nel tentativo di captare reti wireless lasciate incustodite.
Un particolare segno sul muro (in questo caso si tratta di "war chalking", cioè "guerra col gessetto";) indicherà a hacker o semplici curiosi che in quella zona esiste un access point attivo ed eventualmente usabile: naturalmente esiste un sito Internet dove scambiarsi informazioni e consigli sugli hotspot scoperti e malauguratamente lasciati incustoditi.


Spiacente, solo gli utenti registrati possono intervenire. Cosa aspetti a registrarti?

Clicca qui per collegarti


Pubblicita'


Pubblicita'





CellularItalia 1999-2022 - P.IVA 01168620993 - Tutti i diritti riservati