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L'Antitrust ha confermato di aver avviato un'istruttoria per accertare l'esistenza di abuso di posizione dominante da parte di Tim, Vodafone e Wind nella fornitura di servizi di telefonia mobile alla clientela business. Lo rende noto un comunicato dell'autorità .
"L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato" si legge nella nota, " nella sua adunanza del 23 febbraio 2005, ha deliberato l'avvio di un'istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia Mobile, Vodafone Omnitel e Wind telecomunicazioni, al fine di accertare l'eventuale violazione degli articoli 81 e 82 del Trattato CE".
Tre sono i punti da chiarire con l'inchiesta.
Se le tre società Tim, Vodafone e Wind, operatori dominanti sulle infrastrutture di rete, abbiano "rifiutato di negoziare accordi di accesso, al fine di impedire l'ingresso nel mercato al dettaglio dei servizi di comunicazione mobile da parte di operatori alternativi quali Mvno (Mobile Virtual Network Operator), Esp (Enhanced Service Provider) e Reseller.
Allo stato, peraltro, spiega Antitrust, non si può escludere che i descritti comportamenti, in quanto posti in essere omogeneamente e simultaneamente dai tre gestori mobili nei confronti di tutte le imprese richiedenti, possano integrare un'intesa restrittiva della concorrenza".
In secondo luogo l'istruttoria dovrà accertare se "i presunti abusi posti in essere da Tim, Vodafone e Wind, ciascuno dominante sulla propria rete mobile, consistenti nell'offerta di servizi di terminazione fisso-mobile ai propri concorrenti ad un prezzo superiore a quello che gli stessi gestori fanno pagare ai propri clienti aziendali per l'intero servizio integrato fisso-mobile".
Il terzo filone dell'istruttoria riguarda invece solo Tim e Vodafone. Secondo le accuse avanzate da operatori concorrenti, le due società avrebbero fatto una sorta di listino comune. Per questo l'Antitrust cercherà di appurare "se l'applicazione da parte dei primi due operatori, Tim e Vodafone, di prezzi pressoché identici in alcune offerte commerciali all'utenza business costituisca anch'essa una violazione del divieto di intese restrittive della concorrenza".
Il procedimento si concluderà il 26 aprile del 2006.