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STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???

Inviato da Khomeini 
Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
07.02.2004 - 00:22
una sorta di call-back??
ma in quali stati era attivo??


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
07.02.2004 - 08:38
Praticamente era un call-back.

Potevi (ripeto prenotando la comunicazione alla SIP) chiamare in tutti gli stati con i quali avresti potuto telefonare da un normale telefono di casa od ufficio.

Non solo, ma se avevi difficoltà anche con un numero in Italia, chiamando il 119 l'operatrice provava lei al posto tuo.

Forse sarà perché erano pochi i radiotelefoni, forse perché pagavi caro e quindi moralmente si sentivano obbligati a darti un servizio, ma il 119 aveva operatrici gentilissime, comptetenti e che rispondevano subito.

Inoltre al 119 ti potevi rivolgere per tutto cosa riguardava il radiotelefono: problemi tecnici, ricerca numeri, problemi sulla fattura, ecc. E ciò con un numero solo.

Altro che ora, che prima di potere parlare con qualcuno, devi digitare il tuo numero, la tua data di nascita, la temperatura corporea, le previsioni del tempo, poi un numero a seconda di cosa hai bisogno e poi l'operatore di dirà che devi fare un altro numero!


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
07.02.2004 - 11:28
>Potevi (ripeto prenotando la comunicazione alla SIP) chiamare in tutti gli stati con i quali avresti potuto telefonare da un normale telefono di casa od ufficio

oddio, quindi se andavi -- che so -- in giappone, paese chiamabilissimo dai telefoni fissi, prenotando alla sip avrebbe funzionato??


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
07.02.2004 - 18:39
Non mi sono forse spiegato bene.

La SIP ti "passava" la comunicazione, ma é chiaro che DOVEVI essere sotto la copertura dei SUOI ponti, e in Giappone quindi penso che non fosse sotto copertura!


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
07.02.2004 - 20:06
aaa scusa avevo capito male :)


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
07.02.2004 - 20:11
PS.


hai scritto:
"quindi se andavi -- che so -- in Giappone, paese chiamabilissimo dai telefoni fissi.."

Guarda che nel 1985 per chiamare fuori dall'Europa, dovevi anche dai telefoni fissi, prenotare al 176 ed aspettare la comunicazione anche mezza giornata!


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
07.02.2004 - 23:10
>Guarda che nel 1985 per chiamare fuori dall'Europa, dovevi anche dai telefoni fissi, prenotare al 176 ed aspettare la comunicazione anche mezza giornata!

davvero????
scusatemi, non lo sapevo, ma nell'85 non ero ancora nato O_o

... mah misteri!!!
che scomodità... ma da quando è stato introdotto il sistema 00XX??


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
08.02.2004 - 07:40
Penso all'inizio degli anni 70, ma ripeto, in principio si poteva solo chiamare che so, Francia ,Germania, ecc. poi poco a poco si é andati oltre. So per certo che nel 1978 il Brasile non era diretto (cercavamo un impiegato Fiat a Belo Horizonte che aveva avuto un decesso in famiglia, e l'abbiamo contattato grazie al telex della Fiat!


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
08.02.2004 - 10:43
... bestia, che scomodità!!!


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
14.02.2004 - 12:17
Bene, vedo che di informazioni "in giro" ce ne sono parecchie, più di quante uno immagini, anche perché, credo almeno, queste sono reperibili sopratutto da chi, come me, ha superato i 50 e ne ha viste di ogni !!!
Allora, visto, il grande afflusso di dati che si é creato nella telefonia wireless, perché non tentare con un altro argomento vecchio ma ... moderno ?

Oggi, ad esempio, inviare dati, testi, immagini, sembra una stupidata !
Ma conoscete la storia del Telex e poi subito dopo del telefax e dei suoi antenati ?
E sapete come si é evoluta la tecnica delle trasmissioni della scrittura via filo ?

Ovviamente risparmiatemi i romani, il telegrafo ottico e quello morse, ma cominciamo dal telex (per i testi), per passare al telefax (immagini), fino ad oggi e come, nel giro di solo 20 anni, si é passati dal telex ad ....... internet !!!

Tutto cominciò tra la prima e la seconda guerra mondiale, nei laboratori della Bell, che poi era la più grossa compagnia telefonica e telegrafica mondiale.
E tutto cominciò con un codice che prese il nome da un tale Sig. Baudot che lo scrisse in modo da creare un sistema per codificare numeri, lettere e caratteri dell'alfabeto con le interpunzioni principali.
Il codice Baudot era il progenitore del codice ASCII oggi conosciuto da tutti (quello che sto usando in questo momento per scrivervi).

Il codice Morse, era stato inventato da Samuel Morse e studiato al fine di rendere più "memorizzabili" i caratteri secondo una tecnica "mnemonica" che coinvolgeva la mente umana, e per questo, non era adatto a far "interpretare" dalle macchine (di allora).

Il codice Baudot invece era a lunghezza costante, ed era formato da impulsi chiamati MARK & SPACE (come dei punti e delle linee) ma con una serie di combinazioni a lunghezza rigorosamente costante appunto si era codificato tutto l'alfabeto.

Parafrasando il motto di Mazzini che "fatta l'Italia, bisognava fare gli Italiani" (impresa peraltro tutt'ora non riuscita, a distanza di 150 anni !) , fatto il codice, bisognava inventare la macchina che avrebbe codificato e poi decodificato.

Le prime macchine telex sembravano delle enormi macchine da scrivere dove, un meccanismo fatto da un motore che girava a velocità "rigorosamente costante" e da un complesso sistema di leveraggi che "predisponeva" delle cave e delle tacche (i famosi appunto mark e space) con una serie di leve che si muovevano in maniera sincrona al motore stesso e in armonia con un elettromangnete che riceveva gli impulsi dal doppino telefonico.

Il famoso doppino che solo qualche decennio dopo ne avrebbe viste di "cotte e di crude" !!!
Certo che all'inventore del doppino bisognerebbe fare un monumento !!!!

Ebbene, sul doppino viaggiavano sotto forma di corrente ad impulsi, i famosi makk e space codificati appunto col codice baudot.
Parlando banalmente per i non addetti, si può dire che ogni macchina telex aveva dentro 2 dispositivi simili ma speculari che erano appunto il codificatore ed il decodificatore, entrambi rigorosamente meccanici, e che svolgevano le funzione reciproche di TX ed RX.
La cosa era totalmente meccanica e l'unica cosa elettrica contenuta in un telex erano 2:
Il motore e l'elettromagnete che comandava l'ancorina che decodificava gli impulsi.

Ma la cosa più "pelosa" era sincronizzare la due macchine a distanza (gli impulsi di sincronismo non erano ancora stati inventati !) in quanto se le macchine non erano sincronizzate (cioé se i 2 motori non giravano rigorosamente alla stessa velocità) le lettere sarebbero state decodificate in modo scorretto.

Un pò come quando il GSM ha campo insufficiente e vi perdete qualche impulso sentendo una sorta di voce tutta "disaggregata e incomprensibile" !

Come fare ciò ?
Ebbene, su ogni macchina telex c'era un indicatore elettromeccanico detto anche "frequenzimetro" a ..... lamine vibranti !!!
Sul "display" che poi era uno scatolino con un vetro, c'erano 5 o 7 segmenti bianchi tranne il centrale che era rosso. Se il motore girava troppo piano o troppo forte, non ne vibrava nessuno. Mano mano che regolavate la velocità a mano con una manopola che agiva sul motore, iniziava a vibrare una lamina esterna e si poteva considerare ottima la regolazione quando vibrava quella centrale !

Inutile dire che i due corrispondenti, prima di scriversi, si dovevano parlare per telefono e mettersi d'accordo per mettere le macchine a regime, dopo di che potevano cominciare a trasmettere !

Tutto questo succedeva specie se le macchine erano installate in situazioni critiche (vedi campi militari, installazioni provvisorie ecc.)
Nelle Installazioni fisse si passò invece poi ad utilizzare la frequenza di rete che era rigorosamente uguale su tutta la nazione (oggi lo é su tutto il continente) e che era di 50 hz in europa (60 in USA).

Finalmente, fatte tutte le regolazioni, gli operatori si inviavano una serie di RRRRRRR (non ho mai capito perché la R ) che era la lettera classica per testare il buon funzionamento.

Se tutto era oK. si faceva la prova generale trasmettendo una frase particolare che, a seconda del paese, era fatta per testare TUTTE le lettere rapidamente.

Per chi come me ha fatto 30 anni fa il militare nel Genio Trasmissioni (e vi assicuro che di telescriventi ne ho "mangiate" parecchie, la frase era questa:

FABRIZIO HA VISTO MAX ACQUISTANDOGLI JUTA PER NEW YORK.

Verificate pure e vedrete che le lettere ci sono tutte !
Il telex é andato in pensione definitivamente (almeno da noi) con l'avvento del Fax, verso la fine degli anni 80, anche se, tutt'ora, vi sono Stati di paesi del 3° mondo che ne fanno ancora uso.
Va detto che, a differenza del fax, il documento prodotto con la macchina telex era considerato rigorosamente di valore legale, anche perché, era il ministero PPTT che gestiva il monopolio della rete telex e quando mandavate un telex sulla vostra macchina appariva l'identificativo della macchina corrispondente (i due famosi tasti del "chi sei ?" e del "chi sono";).
Tali indirizzi erano assegnati dalle PPTT ed erano rigorosamente "legali".
Un documento telex era come una raccomandata con ricevuta di ritorno, in quanto la "ricevuta" era certificata dal circuito delle PPTT.

Prossimamente, se volete, parliamo del FACSIMILE OTTICO a scansione lenta (l'antenato del FAX).

A Voi la parola




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FABRIZIO


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
14.02.2004 - 22:04
grande descrizione!
ma sono proprio in pensione? perchè su alcune carte intestate di non troppi anni fa, 6 o 7, che mi sono saltate in mano un po' di tempo fa compariva un 'numero' di telex...... o era usato come abbreviazione di telefax, ma dubito


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
15.02.2004 - 08:24
Io ho vissuto dal 1993 al 1998 in Costa d'Avorio, e tutte le società di import-export lo usavano ancora.
Inoltre lo usavano tutte le banche per trasmettersi, con apposite chiavi numeriche di criptatura e controllo, i bonifici e le lettere di credito da e verso l'Europa.
Inoltre, prima che le Poste Italiane avessero i computer allo sportello, quidi sino a 2/3 anni fa, i telegrammi erano tutti trasmessi col telex.
Ed infatti alla fine di ogni telegramma c'era RRRR
Aggiungerei che fino al 1976/77 in Italia i numeri di telex erano a 5 cifre, seguiti da un identificativo che sceglievi tu di 8 lettere, poi vennero portati a 6 cifre con l'identificativo di 7 lettere.

All'epoca per avere il telex in ufficio, dovevi attendere un paio d'anni, e farti raccomandare dal Papa.


Re: STORIA TELEFONIA MOBILE IN ITALIA.CHI MI AIUTA A RICOSTRUIRLA???
16.02.2004 - 13:59
In Italia non vedo più da anni aziende che riportino sulla carta intestata il telex.
Se c'é potrebbe essere un refuso di stampa della tipografia.
La rete telex in compenso é ancora in funzione tra gli uffici postali e viene usata tra di loro per mandare i telegrammi.
Infatti la strisciolina di carta su cui erano (e credo sono ancora) scritte le parole, in realtà non uscivano dal telegrafo ma da una tescrivente a "ZONA" infatti la zona era proprio il nome della strisciolina di carta.
Come ho già detto, é vero che in molti paesi del 3° mondo il telex é ancora usato, e sopratutto é usata la RTTY che é l'acronimo di Radio-Telegraph-Typed cioé radiotelegrafia scritta.
La potete sentire sulle onde corte (con un buon ricevitore da radioamatori) e la si riconosce per il titatititatititati..... tipico a 2 toni chiamato anche AFSK (audio frequency shift keying) dove in partica, al posto del filo (il doppino) ci sono le onde radio ed al posto del loop di corrente coi mark e space (uni e zeri) ci sono i 2 toni che sostituiscono i mark e gli space.
Molte agenzie di stampa internazionali pur avendo introdotto le nuove tecnologie informatiche e trasmettendo in ASCII, hanno mantenuto accesi i canali in AFSK con la vecchia tecnologia e il vecchio codice Baudot.
In questa maniera si sono potute tenere in funzione le vecchie ma sempre efficienti ... e rumorosissime teletype.

Inutile dire che per chi non vuole mettersi in casa un cassone rumoroso come una telescrivente, ci sono degli ottimi programmi sw di emulazione che, se collegati ad un ricevitore ad onde corte con l'interfaccia AFSK o FSK (frequency shift Keying, che é la più recente evoluzione) vi permettono di visualizzare sul video del PC tutte le notizie che girano sulle onde Hertziane pere il mondo intero e che ancora sono scritte in codice baudot.
L'Ansa credo gestisca ancora delle frequenze RTTY in FSK e su quelle ci potete leggere in anteprima assoluta le notizie dell'ultimo minuto !
Per il resto credo che la rete telex via filo sia ormai (in Italia) scomparsa.

A presto




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FABRIZIO


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