ROMA - Hutchison 3G Italy Investment, la subholding per l'Italia del gruppo cinese Hutchison Whampoa, ha presentato una manifestazione d'interesse per una quota del 24,9% di Wind. Lo hanno detto a Reuters fonti vicine all'operazione che hanno chiesto di rimanere anonime.
"Si parla di una manifestazione d'interesse per una percentuale inferiore al 25% che è stata presentata dalla holding italiana", ha detto una fonte vicina all'operazione, mentre un'altra fonte ha aggiunto che si tratterebbe di una "percentuale pari al 24,9%".
La società in questione è quella che controlla H3G Italia la compagnia telefonica che ha acquisto una delle cinque licenze di telefonia Umts.
H3G Italia ha definito la notizia "destituita di fondamento".
Questa mattina l'amministratore delegato di Enel, Paolo Scaroni, durante la conferenza stampa di presentazione dell'acquisto della quota di Wind in mano ai francesi di France Telecom, ha detto che ora, con il controllo del 100%, per Wind sono possibili tutte le opzioni: la cessione, l'ipo o la ricerca di un partner.
Un quotidiano ha scritto che ci sarebbe un interesse per Wind da parte dell'imprenditore mantovano Roberto Colaninno, che ha declinato di commentare la notizia.
Il Tesoro, che controlla Enel con il 68% del capitale, si sarebbe dunque trovato di fronte a più possibilità , progetti ed interessi per valorizzare la sua partecipazione.
Quello che è certo è che Wind, dopo che sarà stata sciolta la joint-venture con i francesi (si pensa che il closing potrebbe arrivare fra due mesi), tornerà libera. I patti parasociali che definivano gli obblighi incrociati fra i due soci, infatti, conferivano ai francesi un grosso potere, compreso il diritto di veto sugli aumenti di capitale.
Enel ha annunciato di aver sottoscritto con France Telecom un'intesa per riacquistare il 26,6% di Wind al prezzo di 1,330 miliardi di euro e sostituendosi ai francesi nel prestito, per la loro quota da 173 milioni di euro, che i soci avevano sottoscritto in favore della controllata.
