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23 maggio 1992 ,per non dimnticare

Inviato da Iencenelli 
23 maggio 1992 ,per non dimnticare
23.05.2003 - 12:17
Giovanni Falcone, direttore degli affari penali del ministero di grazia e giustizia, la moglie Francesca Morvillo.. Giovanni e Francesca si erano conosciuti negli anni dei veleni provocando i rimproveri dell'allora presidente della Corte d'appello. I weekend sulla macchina corazzata e in barca Anche lei era un magistrato, come il marito, come il padre Guido e il fratello Alfredo Una vita tra orari, sirene, cautela, con i ragazzi della scorta, gli stessi uccisi quel sabato: gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifano sono uccisi presso Capaci, sull'autostrada Palermo-Punta Raisi, in un agguato mafioso.
Di Falcone vi ho parlato spesso, oggi voglio ricordare gli agenti di scorta:Antonio, Vito, e Rocco la cui rivolta è rimasta con loro; il loro grido: «Ci mandano al macello» è rimasto strozzato in gola, mentre esalavano l’ultimo respiro e nei loro occhi colmi di meraviglia e di spavento. A Roma tra gli agenti di polizia c’è rabbia, la stessa dei sindacalisti che dicono: «ora basta, non potete farci massacrare così» e c’è rabbia e disperazione a Palermo. Dove pochi minuti dopo l’agguato i poliziotti si muovono sgomenti tra le macerie. «Bastardi, macellai», grida uno «Macellai, li hanno massacrati…» urla un altro. Un loro collega se ne sta in disparte piange. Ha conosciuto gli uomini della scorta uccisi: «Si chiamavano Antonio Montanaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo». Viaggiavano sull’auto che precedeva quella del giudice. Una Fiat Croma blindata di colore marrone. E’ saltata in aria, schizzata via, è finita duecento metri più in là. Vito Schifani aveva 27 anni, era nato ad Ostini, in provincia di Brindisi. Lascia la moglie Rosalia, 24 anni, e un bambino di quattro mesi. Antonio Montanaro, 30 anni, era originario di Calmiera, in provincia di Lecce. Rocco Di Cillo, anch’egli 30 anni, era nato a Triggiano, un paese in provincia di Bari. I suoi familiari hanno saputo che era morto dal questore del capoluogo pugliese Nicola Giulitto.
«Macellai, macellai» gridano i loro colleghi a Palermo e a Roma. Intanto cresce, con la rabbia, la voglia di farsi sentire. Il SAP invia un comunicato ai giornali. «Ora basta» vi si legge, «non è più possibile tollerare il quotidiano smacco dello Stato. Con la morte di Falcone e dei nostri colleghi abbiamo avuto l’ennesima prova che chi si espone al rischio contro la criminalità organizzata viene sistematicamente eliminato».

Il Lisipo, altro sindacato di Polizia, chiede il varo di leggi speciali, «ad una situazione eccezionale si deve avere il coraggio di rispondere con leggi eccezionali. Il clamoroso agguato di Palermo, paragonabile ad una vera e propria operazione di guerra, dovrebbe far comprendere ad una certa classe politica che è giunto il momento di gettare l’ipergarantismo alle ortiche e di abolire la legge Gozzini. Per l’Unione sindacale di polizia questa ennesima strage mafiosa è l’inequivocabile prova della inettitudine di certi politicanti da operetta che pensano soltanto a dividersi le torte e che se ne infischiano di noi e dei magistrati».

Falcone aveva detto, in confidenza ad un amico: «Si muore perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore perché spesso non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la Mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere». Parole e pensieri di Giovanni Falcone, come ho affermato, l’uomo che ha portato una visione nuova della struttura di Cosa Nostra e della composizione della Cupola. Sono le 17,50 del 23 Maggio 1992 quando si compie la strage di Capaci: sull’autostrada Trapani-Palermo, Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e la sua scorta vengono trucidati dalla detonazione di mille chili di tritolo




Re: 23 maggio 1992 ,per non dimnticare
23.05.2003 - 13:31
Re: 23 maggio 1992 ,per non dimnticare
26.05.2003 - 22:01
Iencenelli ha scritto:

.... In Sicilia la Mafia
> colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a
> proteggere....

Questa frase è dolorosa, e purtroppo è vera.
ci vorrebbero molti più Falcone: lavoratori fedeli allo stato, con una propria morale e coscienza che li guida al dovere, senza sentirsi obbligati da qualcuno.


Re: 23 maggio 1992 ,per non dimnticare
27.05.2003 - 08:49
......Borsellino & Falcone.....

.....Che tristezza!......





:-( :-(




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biosimulant


Re: 23 maggio 1992 ,per non dimnticare
28.05.2003 - 14:01
Mi ricordo bene il 92 ! Se me lo ricordo !
Se non fosse per quello che qui é stato ricordato, il 92 sarebbe un anno da dimenticare !!!

Tangentopoli scoppia come il morbillo, come la peste bubbonica, e all'improvviso tutta la credibilità di una classe dirigente si squaglia come neve al sole !

Le Banche si spaventano ed improvvisamente (tutte) come una sorta di tam tam sottovoce, stringono i cordoni della borsa e lasciano all'asciutto migliaia , decine di migliaia di piccole e medie aziende.

Alcune di esse non falliranno solo perché in Italia le banche non possono fallire, ma si ritroveranno con buchi mostruosi e molte di esse passeranno di mano cambiando padrone !

Scoppia la crisi della produzione industriale e metalmeccanica più grave dal dopoguerra, solo wall Street nel 29 seppe fare peggio !

Centinaia (anzi migliaia) di aziende mettono decine di migliaia (anzi centinaia di migliaia) di operai in cassa integrazione !

Quelle che non riusciranno ad accedere alla C.I.G. licenziano o falliscono !

La chimica di stato (Ferruzzi) tracolla e cade in un buco nero di 31.000 miliardi di lire !!!!
Il suo numero 1 si spara !

Il Presidente della più grande azienda di stato (ENI) si suicida in carcere !

Poi seguono gli arresti eccellenti, il tiro di monetine, ecc. ecc. ecc.

Nella mia città, uno dei pià grossi gruppi industriali del mondo nel suo settore, mette a casa l'80% dei dipendenti (su oltre 2500).
Finirà con l'essere commissariata e verrà venduta (anzi svenduta), dopo aver appurato un bel buco da quasi 3000 miliardi.

Intanto il marco schizza da 750 lire a quasi 1200 lire, il dollaro balza da 1200 a quasi 2000, l'Italia viene sbattuta fuori dal serpente monetario europeo !

La produzione industriale crolla ai minimi storici..... ma, ........

.......viene l'estate e tutti partono per il mare con il tutto esaurito !!!!

Benedetta Italia !!!
Meglio dimenticare il 92 !!!

PS:
Tutti fatti ampiamente documentati e riportati da tutti i quotidiani nazionali, per cui non penso di aver scritto né falsità né calunnie né quantomeno fatti irripetibili.


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