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Tim ha comunicato i risultati economici dei primi nove mesi del 2003. L'ex monopolista ha fatto registrare conti più che buoni, con ottima crescita di ricavi, margine e di clienti a livello mondiale. I ricavi del Gruppo Tim sono pari a 8.635 milioni di euro, con una crescita del 7,8% rispetto ai primi nove mesi del 2002.
Certamente, dopo aver distinto il credito da bonus e dopo tute le limitazioni fatte è più che palese che ci sia una crescita sui ricavi da parte di TIM. Il numero delle linee mobili del Gruppo Tim è pari a circa 43,2 milioni, segnando un incremento del 10,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2002. Beh, viste le notevoli attivazioni da web c'è chi ne comprate per Natale Aumenta di solo l'1% l'ARPU, ovvero il ricavo medio per utente, che raggiunge quota 28,1 Euro. Visto Cara TIM che i conti tornano, gira e rigira, con i bonus si bilancia tutto.
Da indiscrezioni dovrebbe nuovamente entro il prox anno fondersi con T.Italia...
beh... per ora non è che si facciano poi occhi dolci, direi... e comunque per quanto mi riguarda mi farebbe soltanto piacere!!!
Ciao, ---------- Ghebirs
Che il cielo ce ne scampi!
Che si prendono in giro cosi' gli azionisti?? Secondo me sono solo ipotesi di fantafinanza
Ma quale fantafinanza? Non è poi un'operazione tanto sballata la fusione TI-TIM, sicuramente non dal lato TI e non dal lato dell'azionista di maggioranza relativa del gruppo (Tronchetti Provera)
a si ??? allora alla Morgan stanley ci lavorano dei caciottari???
http://www.repubblica.it/online/lf_le_analisi/031031telecom/telecom/telecom.html Milano. Morgan Stanley ritiene possibile una fusione tra Telecom e Tim entro il prossimo maggio quando si svolgerà la prossima degli azionisti. Questa mattina gli esperti della banca d'affari scrivono in un report che "esiste un'alta possibilità che la catena di controllo di Telecom sia ristrutturata con un'operazione che coinvolga anche Tim". Tale eventuale fusione "sarebbe positiva per Telecom - ha fatto eco Oriana Cardani, analista di Rasbank - in quanto così la società di telefonia fissa migliorerebbe la propria situazione debitoria". Negativi, invece, per gli analisti gli effetti su Tim. Gli esperti di Morgan Stanley, dunque, ritengono che i vertici di Telecom Italia potrebbero realizzare un'operazione capace di creare valore prima del maggio 2004, quando l'assemblea degli azionisti sarà chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione. L'iniziativa avrebbe, tra le varie motivazioni, quella di riconquistare da parte del management di Telecom la piena fiducia del mercato dopo le incomprensioni seguite alla ristrutturazione della scorsa primavera. Gli analisti della banca d'affari ritengono che il board di Telecom abbia diverse possibilità per sospingere in alto il valore delle azioni: dalla conversione delle azioni risparmio, al riacquisto di Telecom Italia Media, al takeover su Tim. D'altra parte le prime due operazioni finirebbero per esercitare uno scarso impatto sui conti di Telecom e soprattutto di Olimpia, mentre un'opa di Telecom su Tim non darebbe la certezza alla società di telefonia fissa di riuscire ad ottenere la totalità delle azioni della controllata. Insomma, a detta di Morgan Stanley la strada più conveniente per Telecom sarebbe quella di varare una fusione con Tim. Il prezzo offerto agli azionisti della compagnia di telefonia mobile, sempre a detta degli analisti della banca d'affari, sarebbe il 20% sotto le attuali quotazioni. D'altra parte i soci Tim verrebbero ricompensati della modesta offerta con l'incremento di valore delle nuove azioni Telecom che si troverebbero in mano. Secondo Morgan Stanley, post fusione, il fair value delle Telecom sarebbe di 2,85 euro anzichè di 2,5 euro. Dopo il merger il controllo di Olimpia sulla nuova società Telecom-Tim scivolerebbe dall'attuale 14,2% al 9,5% circa. Ovviamente tutte queste considerazioni sono solamente ipotesi prodotte da una casa d'affari. D'altra parte, anche dalle sale operative, sottolineano che la tesi di una fusione Telecom-Tim circola ormai da tempo e pesano sulle quotazioni della compagnia guidata da Marco De Benedetti. "I timori di un'ulteriore ristrutturazione del gruppo - ha asserito anche Armando Iobbi, analista di Centrosim - penalizzeranno la performance delle Tim", a dispetto dei buoni fondamentali della società. Secondo Cardani, inoltre, una fusione Telecom-Tim sarebbe razionale in quanto consentirebbe di migliorare la posizione finanziaria di Telecom. "Tim - ha spiegato l'esperta - è una compagnia priva di debiti e con elevata capacità di generare cassa. E' evidente quindi che telecom, che invece è indebitata, beneficerebbe di un merger con la controllata visto che così non dovrebbe distribuire il 46% dei buoni risultati di Tim al resto del mercato".
...al mio paese vi è un detto che dice : "dividi ricchezza che diventa povertà.."
Stessa cosa successa con i Dirigenti Aziende Industriali. Avevano una cassa previdenza delle più floride. Quando l'INPS da sempre al collasso ...batteva cassa, lo stato attingeva con prelievi forzati dall'INPDAI, finchè quest'ultima non è dovuta forzatamente confluire nell'INPS. Queste fusioni mi puzzano sempre... Lasciamo stare Morgan Stanley, KPMG, Price Whaterhouse...ho esperienza diretta di cosa significa...In Italia, mi bastano come revisori di Cassa Depositi e Prestiti..e basta evitando di rompere le p**** con le loro sfere di cristallo almeno alle piccole aziende...Telecom facesse quello che vuole
Per la fusione Telecom-Tim ci sarebbero problemi con l' Antitrust, ecco il motivo per cui Tronchetti Provera l'ha esclusa.
what is antitrust...
in italia esiste l'antitrust? e cosa ha fatto quando infostrada è confluita in wind? bah
esiste esiste, solo che talvolta bisognerebbe conoscere bene le leggi (noi) e altre volte non vengono sempre applicate con lo stesso "criterio" (l'antitrust)...
Quanto alla notizia per ora confermo che è stata smentita, ma d'altronde era prevedibile (sia che la fusione si faccia o meno). Così come è ovvio che l'eventuale fusione sia favorevole a TI e sfavorevole a TIM La Repubblica, “Telecom e Tim restano divise” 09:50:30 - 06/11/2003 Marco Tronchetti Provera smentisce in modo deciso la possibilità, ventilata dal mercato, di una possibile fusione tra Telecom e Tim, che darebbe vita all’unione fisso-mobile. La fusione tra le due società del gruppo non solo non presenterebbe apprezzabili vantaggi industriali, ma creerebbe anche problemi con l’Antitrust. Rimanendo separate le società continueranno ad avere la possibilità di beneficiare delle sinergie a livello di gruppo e potranno, inoltre, effettuare delle offerte aggregate. La decisa smentita di Tronchetti Provera all’ipotesi di fusione tra Telecom Italia e Tim è stata accolta positivamente dal mercato, che nell’ultima seduta ha premiato i due titoli telefonici. (Walter Galbiati, p. 35)
Ience, guarda che né Wind né Infostrada avevano una posizione dominante sul mercato o rischiavano di averla dopo la fusione.
Il problema ci sarebbe stato se fosse stata Telecom ad acquistare Infostrada...
dici....
e come la chiami tu la posizione di un gestore che ha sia rete fissa che rete mobile insieme (come telecom ai primordi)?
Io lo chiamo Operatore Convergente.
La separazione tra Tim e Telecom è solo di nome ma non di fatto visto che Telecom controlla Tim e che Tim gestisce per conto di Telecom alcune partecipazioni azionarie. Tralaltro Telecom (o meglio, SIP) ai primordi deteneva il 100% dei mercati fisso e mobile, cosa che non succede con Wind che non arriva a superare il 20% in nessuno dei due mercati. Ti faccio notare che anche all'estero esistono operatori che operano sia sul fisso che sul mobile, senza che nessuno veda lesa la concorrenza. Evidentemente hai una concezione distorta dei termini trust e antitrust, visto che le acquisizioni non sono in antitesi con la concorrenza.
bah...
era evidente da subito che si trattava di fantafinanza,termine con cui si designa non tanto ciò che appare impossibile quanto ciò che appare evidentemente insensato... il Provera ha avuto buon gioco nel smentire quella che,probabilmente,era solo un ipotesi fra le tante,e nemmeno tra le + condivise...
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